Coup d’état nel mondo del pallone

DAVIDE LICARI – Nella notte dei lunghi coltelli accade qualcosa che tutti gli appassionati del gioco più popolare al mondo mai avrebbero creduto potesse accadere. A mezzanotte viene annunciata la nascita della Superlega, ed è subito il caos. Le reazioni si susseguono nell’immediato in un turbinio di forti emozioni e vengono divulgati i primi duri comunicati.

FIFA, Uefa, Eca e Lega Serie A, Liga Spagnola, Premier League, Ligue One, Bundes League condividono un durissimo comunicato con cui denunciano la creazione di una lega d’élite formata dai soli club più blasonati e minacciano dure ritorsioni nei confronti dei 12 club fondatori e dei loro calciatori, si parla di estromissione immediata dalle competizioni nazionali e internazionali per i club e di esclusione dei calciatori di quei club dalle convocazioni per le nazionali.

Il mondo del calcio cade nel caos, e oggi la notizia non è più il campionato di serie A, ieri si è disputata una giornata molto intensa che ha visto consumarsi diversi scontri diretti, ma l’alba di quella che potrebbe essere una nuova era del calcio. E se non bastasse la presa di posizione delle istituzioni del calcio mondiale, il presidente della Uefa Aleksander Ceferin addirittura paventa una causa per una richiesta di risarcimento danni di circa 60 miliardi contro i club ‘traditori’, scende in campo anche la politica con le dure reprimende di Boris Johnson, Emmanuel Macron, Enrico Letta.

Ma andiamo con ordine, nella mattina di ieri, domenica 18 aprile, erano filtrate sul Corriere dello Sport le prime notizie riguardo la nascita della nuova competizione, articoli che tiravano in ballo anche l’emittente in streaming DAZN, che tramite una nota rilasciata ad un forum specialistico, Milan World, spiegava:
“Rispetto a quanto riportato dal Corriere dello Sport, in edicola oggi, e ripreso a seguire da altre testate, DAZN precisa che si tratta di notizie false. Nè l’Azienda nè Mr. Blavatnik, sono in alcun modo coinvolti o interessati ad entrare nelle discussioni relative alla costituzione di una SuperLega e che nessuna conversazione in questa direzione ha avuto luogo. L’obiettivo di DAZN è quello di portare lo sport in streaming ad un numero sempre maggiore di tifosi e per farlo lavora all’acquisizione di diritti sportivi di primo livello”.

L’annuncio della nascita della Superlega ormai era nell’aria, si trattava solamente di una questione di ore, ore caldissime. Inoltre, lunedì 19 aprile era prevista la presentazione e votazione del nuovo format della Champions League nel board della Uefa, la mossa di rendere pubblica la nuova competizione ha anticipato la presentazione del nuovo format della più ambita competizione calcistica europea.

Ma chi parteciperà alla Superlega? Il sito ufficiale della nuova competizione
www.thesuperleague.it spiega il format della competizione, che avrà inizio già in agosto, ed elenca chi prenderà parte alle gare. I club fondatori della Superlega attualmente sono 12: Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham. In bilico Bayern Monaco, Borussia Dortmund e PSG, alcune voci insistono sul possibile coinvolgimento di Roma e Olimpic Lyon.

Il format della competizione: “La Super League è una nuova competizione europea tra 20 club che comprendono 15 club fondatori e 5 qualificati annualmente. Ci saranno due Gironi composti da 10 squadre ciascuno, che giocheranno sia in casa che in trasferta. La Super League, riunendo i migliori club e i migliori giocatori al mondo, riuscirà ad offrire un’emozione e un coinvolgimento mai visti prima nel calcio. Dopo la fase a Gironi, 8 squadre si qualificheranno per un torneo ad eliminazione diretta, giocando in casa ed in trasferta fino alla finale a gara secca della Super League, in un palpitante finale della stagione di quattro settimane”.

Le partite della Superleague si giocheranno a metà settimana e i club partecipanti continueranno a militare nei campionati nazionali. L’indotto iniziale previsto dagli organizzatori ammonta a circa 10 miliardi di euro, i club partecipanti staccheranno rispettivamente un assegno di 350 milioni di euro, solo per partecipare. In confronto il premio destinato al vincitore della Champions League, che ammonta a 150 milioni, appare una bazzecola. Il finanziatore principale della competizione sarà la famosa banca d’investimento JP Morgan. L’agenzia Reuters riporta le parole di un portavoce della stessa banca, “Posso confermare che abbiamo finanziato l’operazione”.

Per tutto il giorno vengono divulgati commenti e duri attacchi. In Italia Atalanta, Verona e Cagliari hanno richiesto l’estromissione dei club coinvolti nell’operazione dal corrente campionato di serie A. “Ribadisco il nostro no alla Superlega”, così il presidente della FIGC Gabriele Gravina commenta il progetto annunciato nella notte. “L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta UEFA sulla Champions League, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo – ha continuato Gravina – l’adesione a questo progetto pone gli stessi Club al di fuori dal contesto riconosciuto dalla FIFA”. Il numero uno della FIGC ribadisce anche l’importanza dei campionati nazionali: “Il patrimonio sportivo e culturale delle singole competizioni rappresenta un valore aggiunto per qualsiasi torneo internazionale, vogliamo difendere il merito sportivo e la possibilità per ogni squadra di inseguire un grande sogno, insieme ai propri sostenitori. Il calcio è dei tifosi, va modernizzato, ma non snaturato. Il calcio è partecipazione e condivisione, non è un Club elitario”.

Il commento più toccante però arriva dall’Inghilterra, ed è la leggenda del Manchester United, Gary Neville, a parlare: “Sono un tifoso del Manchester United da quarant’anni ma sono disgustato. Sono disgustato in particolare dal mio Manchester United e dal Liverpool. Vogliono entrare in un torneo senza competizione, dal quale non puoi essere retrocesso”. “È una disgrazia, un atto criminale. Dobbiamo rivedere il potere calcistico di questo Paese partendo dai club che dominano la Premier League a partire dal mio club, il Manchester United. Quello che stiamo vedendo è semplice avarizia, nient’altro. I proprietari dello United e del Liverpool ma anche del City e del Chelsea sono degli impostori, non hanno niente a che vedere con il calcio in Inghilterra. Questo Paese ha più di 150 anni di storia calcisticamente parlando, a partire dai tifosi di questi club che per decadi hanno tifato e supportato la loro squadra in qualsiasi situazione. E sono loro che vanno protetti”. “Io devo tantissimo al calcio. Ci ho guadagnato e ci guadagno ancora soldi, come anche ne ho investiti e continuo ad investirne, quindi non sono contro i soldi che girano nel calcio ma tengo tantissimo ai principi e all’etica di questo sport. Se il Leicester vince la Premier League, è giusto che vada in Champions. Questo è un esempio, ma è come dovrebbe funzionare, non che squadre come Tottenham, United o Arsenal, che in Champions League nemmeno ci sono, possano partecipare ad una competizione elitaria. Ci vuole una commissione esterna che valuti questi proprietari e riporti ordine”.

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