Marsala: tre giorni per ricordare Paolo Borsellino e la sua scorta

DAVIDE LICARI – Si è conclusa la tre giorni di eventi organizzata per commemorare il giudice Paolo Borsellino, a quasi trent’anni dalla strage di via d’Amelio in cui persero la vita oltre al magistrato i membri della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Tre serate dense di appuntamenti solenni, definiti attraverso l’organizzazione congiunta di Libera e Associazione Nazionale Magistrati, con il patrocinio della Città di Marsala. Il primo appuntamento si è svolto domenica 18 luglio, presso l’atrio del Palazzo Municipale, dove è andata in scena l’opera dei Pupi siciliani dell’antimafia di Angelo Sicilia il quale ha rievocato la storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino; un appuntamento molto apprezzato che ha visto una notevole affluenza di pubblico. Lunedì 19 luglio le note vibranti di “Acoustic Swing Quartet” hanno sferzato l’aria dell’atrio comunale inondandolo di energia swing jazz.

Il quartetto ha presentato un ampio repertorio di classici della musica swing andando a scavare nella tradizione nera americana, tra una pillola di storia della musica e un assolo di violino improvvisato come la calligrafia giapponese, riprendendo le parole del grande pianista jazz Bill Evans. Infine, martedì 20 luglio si è svolto il Torneo di calcetto presso i campi della Salinella che ha visto la partecipazione dei ragazzi del quartiere insieme ai magistrati e alle forze dell’ordine, per un totale di sei squadre che si sono affrontate a viso aperto presso il vetusto istituto Lombardo Radice, ormai abbandonato da diversi anni, un luogo che reclama di essere restituito alla comunità con piene funzioni. Un appuntamento annuale, la partita a ranghi misti, che è tornato a emozionare gli abitanti del quartiere accorsi in gran numero a godere dello spettacolo offerto sul rettangolo di gioco.
Un ricordo diverso del magistrato assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992, un ricordo fatto di parole, di storie, di cerimonie, ma soprattutto di vitalità. Un ricordo concreto, giocoso, affettuoso, complesso, autorevole, emozionante, colorato.

Probabilmente Paolo Borsellino non è riuscito in vita a raggiungere tutti gli obiettivi prefissati insieme all’amico e collega Giovanni Falcone tuttavia, riprendendo le parole del coordinatore del Presidio marsalese di Libera, Marco Saladino, se solo si riuscisse a portare avanti il lavoro del giudice Borsellino, nella giustizia come nella vita quotidiana, anche solo eliminando erbacce e siringhe dalle aiuole dei quartieri popolari, sostituendo l’abbandono con i fiori dai mille colori, allora si potrebbe affermare che Paolo Borsellino ha compiuto il 100% di quanto si era prefissato di raggiungere con il suo lavoro e il suo esempio. In fondo, noi tutti siamo Paolo Borsellino.

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