SARA’ UN’ESTATE MOLTO CALDA PER IL MARSALA 1912 VINCI TUONA: “VOGLIO IL PACCHETTO DI MAGGIORANZA! CON ME IL MARSALA PRESTO ANDRA’ IN LEGAPRO”

Ancora una volta il futuro del Marsala calcio appare piuttosto nebuloso. La storia ci insegna che il passato ha regalato anche tante amarezze agli sportivi marsalesi. Su tutte I fallimenti del 1985 e del 2000. Ma anche tante stagioni iniziate all’insegna dell’improvvisazione e di continui ribaltoni societari.
Senza voler correre troppo, vorrei ricordare alcune tappe degli ultimi trent’anni. Dopo il fallimento del Marsala S.C. SPA del 1985, grazie all’interessamento di alcuni tifosi tra cui Vito Donato, il sodalizio lilibetano venne “salvato” grazie all’intervento dell’arch. Nunzio Giacomarro, attraverso un accordo con la curatela fallimentare. Dopo la risalita nel 1988, avvenne la fusione e l’architetto fu “costretto” a passare la mano, in quanto il nuovo pacchetto societario sorto aveva i favori dell’Am-ministrazione comunale. Dopo alcuni anni dignitosi in interregionale, con i due belli quanto sfortunati anni con in panchina Gigi Carducci, un’altra crisi societaria. Era la stagione 94/95 e un gruppo di tifosi, tra cui il solito Vito Donato, Franco Patti, il dott. Mannone, Lucio Di Girolamo e qualche altro appassionato riuscirono a trovare un nuovo personaggio pronto a sposare un nuovo progetto azzurro: l’avv. Diego Maggio, il quale con tanto coraggio e altrettanta fortuna riusci nell’impresa oltre che iscrivere la squadra al campionato a vincere lo stesso, recuperando sei punti (la vittoria ne valeva 2) su Monterotondo e Civitavecchia. Al termine dello stesso però iniziarono problemi ben più seri con l’avv. Maggio che fece un passo indietro e con al società che ritornò nelle mani di Licari, che già nella sua precedente gestione aveva investito già troppo per ripetersi. In C2 dopo pochi mesi si rischiava veramente grosso e giunse un altro “salvatore”: Domenico Giacomarro, che nel frattempo era ancora in attività calcistica e le redini societarie furono assunte dalla moglie Marika Lombardo. Il Marsala così sistemò il bilancio e si salvò ai play out contro l’Astrea. Il campionato successivo, sempre sotto la gestione Giacomarro, non iniziò nel migliore dei modi e così ci fu un altro ribaltone societario, con la maggioranza delle quote che fu acquisita dal Dott. Mannone e dall’arch. Tranchida. Ancora una salvezza in extremis e una incredibile e appassionante vittoria del campionato successivo, che ci portò in C1. Poi ancora una volta tanti problemi, tante nuove cordate fino a quella degli ungheresi che ci portò al tracollo. Dopo alcune stagioni con il Marsala 2000 che rappresentò la nostra città in maniera indegna nelle ultime stagioni della sua esistenza, ci fu la rinascita dello Sport Club Marsala 1912 nel 2006 con la risalita e la fusione del 2010 con il Marsala ASD. Tanto per cambiare si registrarono nuove liti, contrapposizione anche aspre tra i due gruppi con una nuova caduta libera. E ora? noi non facciamo il tifo nè per Vinci nè per Gerardi, auspichiamo che si trovi una intesa per non vanificare lo straordinario campionato disputato e ci aspettiamo vere rassicurazioni, se invece prevarranno i litigi e le contrapposizioni, gli attuali dirigenti oltre ad essere ricordati per le vittorie conquistate lo saranno anche per la fine a cui saremo destinati.

NICOLA DONATO

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