Riserva dello Stagnone, un patrimonio ambientale e marino da tutelare

La Riserva dello Stagnone è un luogo incantevole alla vista ma inquietante sotto l’aspetto della biologia marina e dell’ecosistema tutto.

 Proprio alla bocca di San Teodoro, bocca nord, è possibile notare, anche in inverno, un innalzamento del manto sabbioso   che porta drasticamente alla morte della flora e della fauna ivi presente.

Tutto ciò ovviamente perché non avvenendo il ricambio di acqua diminuisce l’ossigeno, diminuendo l’ossigeno si alza la temperatura ed ecco che il  fondale sabbioso riaffiora.  Numerosi studi naturalistici, peraltro, hanno dimostrato che in quella zona crescono e vivono numerose specie di  alghe,  specie invertebrate che altrove non avrebbero vita, e sempre lì   varietà ittiche che vi depongono le uova, oltre alla presenza di poseidonia.

Lo Stagnone pertantoche venne inserito tra le Riserve Naturali Orientate  istituita con Decreto del luglio 1984 e successivamente data in gestione alla Provincia di Trapani nel 1987, rappresenta un laboratorio che va protetto e tutelato con tutte le specie che lì trovano adattamento.

La bocca nord, che abbiamo visitato  insieme al consigliere comunale Giusi Piccione e al marinaio Giovanni Spanò, in corrispondenza di S. Teodoro, è ampia circa 450 m, con profondità che variano tra i 10 ed i 30 cm, in  questa zona fino a qualche tempo fa si scavava periodicamente un canale  per migliorare le condizioni idrologiche locali. Perché poi non è stato più fatto  così da consentire a migliaia di specie marine tra fauna e flora di scomparire o morire? Essendo lo Stagnone di Marsala una Riserva naturale necessiterebbe di un monitoraggio da parte di tutte le amministrazioni che si susseguono con particolare attenzione alle emergenze che negli anni si sono verificate. L’amministrazione, ad esempio, noi la buttiamo qua e speriamo che prendano spunto e ci copino, potrebbe creare un osservatorio permanente di monitoraggio dell’intera riserva così da dare vita ad atti gestionali che si traducano in tenuta dell’ambiente e di tutto l’ecosistema dello stagnone.

Ad esempio sono in fase di estinzione la seppiolina e i granchi dello stagnone, così come pure triglie  e “muccuna di mare”.

Bisogna intervenire il prima possibile perché un territorio non va visto solo ed unicamente come  sfruttamento turistico ma in questo caso come tutela di un patrimonio ambientale e  marino che non possiamo permetterci di perdere.

ROSSANA TITONE

di ROSSANA TITONE

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