Pochi istanti e in una tranquilla e nuvolosa giornata primaverile a Marsala si sfiora la tragedia. È accaduto lo scorso mercoledì: colpi d’arma da fuoco esplosi in piena mattina nella centralissima via Roma all’indirizzo di un 52enne marsalese, raggiunto da almeno uno dei proiettili mentre si trovava davanti ad un bar a pochi passi dal vicino passaggio a livello. La trafficatissima strada che porta dritto al cuore della città lilibetana diventa improvvisamente cornice insolita e perfetta di un tentato omicidio, che a prescindere dal movente, scuote i marsalesi colpendoli nella loro quotidianità. Una piccola folla allarmata dall’insolito rumore degli spari si raduna davanti al luogo del “tentato delitto” e attende incredula l’arrivo di Carabinieri e Polizia e soprattutto dell’ambulanza che a sirene spiegate giunge sul posto a soccorrere il ferito per trasportarlo d’urgenza verso il “Paolo Borsellino” dove arriverà in codice rosso. Quasi prima dei giornali e dei giornalisti la notizia della sparatoria, di bocca in bocca, raggiunge ogni angolo della città. Gli scatti rubati con i telefonini girano sui social network e sui siti di informazione e presto le immagini della “scena del crimine” diventano quasi virali. L’abbondante pozza di sangue a indicare il luogo preciso del ferimento, la sedia verde fuori dal bar e vicina al corpo del ferito che viene sistemato in barella e caricato sul mezzo del 118 e il bianco del gesso attorno al bossolo di uno dei proiettili sparati sono solo alcuni aspetti della vicenda catturati dai fotogrammi di improvvisati reporter. Chi ha colpito agli arti inferiori Giovanni Angileri, pregiudicato per piccoli reati, lo ha fatto in pieno giorno e in pieno centro con la freddezza di chi non ha nulla da perdere e non teme gli sguardi della gente: questo è certamente l’aspetto più controverso di una vicenda che ha scosso la popolazione marsalese, che non ha esitato a definire quello che è accaduto come “scene da Far West”.
DI CATERINA PASSALAQUA
