GLI SCANDALI SCUOTONO LA CHIESA

La Chiesa italiana è sempre apparsa reticente, a volte forse anche omertosa, sui casi di pedofilia che riguardavano il clero, spesso insabbiati, finché la questione non è esplosa in maniera incontenibile negli ultimi anni costringendo il Vaticano ad assumere posizioni forti per contrastare tale fenomeno.
Papa Francesco non è rimasto insensibile a questo annoso problema.
“Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini di abuso sessuale commessi da membri del clero nei vostri confronti e umilmente chiedo perdono”. Papa Francesco non ha usato mezzi termini per condannare in modo forte la pedofilia ecclesiale definendola un “culto sacrilego”. Ha poi concluso così: “La Chiesa pianga e ripari per i suoi figli e figlie che hanno tradito la loro missione, che hanno abusato persone innocenti con i loro abusi”.
Da circa un anno la comunità ecclesiale, questa volta della nostra provincia, è stata scossa da un altro gravissimo caso, che riguarda don Sergio Librizzi, ex direttore della Caritas di Trapani, arrestato nel giugno 2014 per concussione e violenza sessuale ai danni di richiedenti asilo con la promessa di un aiuto per ottenere il permesso di soggiorno. e attualmente sotto processo con il rito abbreviato.
Era membro della specifica commissione ministeriale che opera in Prefettura. Prosegue invece uno stralcio dell’inchiesta che coinvolge don Librizzi ed è quella riguardante la gestione dei centri di accoglienza. All’esame degli inquirenti una ricca documentazione informatica, sequestrata, all’atto dell’arresto, all’interno degli uffici del sacerdote.
Adesso è stato anche tracciato il quadro psichiatrico di questo soggetto, dai consulenti nominati dalla Procura di Trapani: “L’esame clinico diretto ha consentito di escludere la presenza di psicopatologie strutturate e clinicamente rilevanti”.
“Nel periodo della commissione di fatti contestati – si legge nella relazione – il Librizzi non presentava infermita’ di mente, di misura tale da incidere sulla capacita’ di intendere e di volere”.
La richiesta della procura di Trapani è di 10 anni di carcere per violenza sessuale pluriaggravata e concussione.

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