Gli ultimi giorni ,tra social e Tv, la litania di molti e’ stata : ” ancora di questo funerale si parla?”

Scusate, ma quello che è accaduto non è qualcosa da prendere alla leggera. Questo non è stato il funerale di uno dei rom che addobbano Marsala.
I Casamonica non sono i borghesucci di Roma.
Capisco che in Italia quando sopraggiunge la morte si santifica pure la mosca annegata nel latte e che il Paese e’ alla deriva anche a causa degli italiani.
Si, perché se si è stanchi di ascoltare parole sulla mafia, evidentemente, si è stanchi di attenzionare un problema che c’è, esiste e persiste in tutta l’Italia.
Di tutto questo fattaccio l’unico responsabile che sta pagando e’ il pilota dell’elicottero, mentre il nostro peggiore Ministro dell’Interno Alfano, si limita a dire ” che non succeda più!!!”
Così ci saranno relazioni su relazioni, milioni di relazioni. Uno scarica barile già visto per poi non arrivare a nulla.
Ma il Ministro ha capito che non si tratta di un bambino che ha mangiato un cioccolatino in più? Ha capito di trovarsi su una poltrona non facile? Ha capito che tra risposte non date al Paese, tra invasione di immigrati e tra tarantelle show del suo governo ci sta facendo beffeggiare da tutto il mondo?
Si, perché mentre qualcuno qui non vuole più parlare dei Casamonica e vorrebbe passare alle telenovelas, la stampa mondiale ancora, oggi, stamattina, si prende cura di segnalare il nostro Paese come un Paese che non ha adeguata sicurezza e che il sistema politico- mafia e’ sempre più connivente. Come dargli torto!
Ma noi siamo così, si sa, vogliamo l’integrazione, l’accoglienza. Ma questi poveri disgraziati arrivano , si parcheggiano in una struttura e spesso finiscono come braccio agricolo sottopagati, in nero sempre in nero, per lavorare circa 15 ore al giorno.
Tra mafiosi che finisco in Tv, latitanti miliardari, viddrani dell’ultimo caporalato e un ministro che non si vuole dimettere gli italiani scelgono le telenovelas. Quelle venezuelane però, scadenti, tristi, tristrissime, povere ma che fanno piangere.
ROSSANA TITONE

di ROSSANA TITONE

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