Gli ultras marsalesi chiedono un incontro con la società e l’Amministrazione per la riapertura della gradinata

Ormai messa in archivio la spettacolare VITTORIA contro l’Acireale è per noi di nuovo tempo di pensare allo stato del nostro stadio.
Il settore gradinata (la nostra casa) è, inspiegabilmente, chiuso da diversi mesi, così come la curva.
Domenica scorsa, responsabilmente, abbiamo deciso di fare un passo indietro e di trasferire il nostro contagiante entusiasmo anche in tribuna in considerazione dell’importanza del derby contro i granata.
E ci siamo riusciti alla grande.
Ma quella non è casa nostra!
A noi non piace stare seduti, non siamo gente da teatro.
Uno stadio importante come il nostro non può prescindere da un settore “popolare” come la gradinata.
Lì conquistammo la C/2 prima e la C/1 dopo – le ultime della nostra centenaria storia – , sì, è anche una questione scaramantica.
Noi vogliamo sostenere la squadra e contagiare il pubblico, vogliamo continuare a farlo con passione ma abbiamo bisogno del SETTORE, quello storico del Lombardo Angotta.
La società Marsala calcio sa bene cosa è stato fatto da questo gruppo per il match contro l’Acireale – impegno, passione e volontà senza risparmiarci – e ci ha promesso il massimo impegno per chiedere agli Organi competenti la riapertura della gradinata.
Non vogliamo restare con le mani in mano ad attendere una risposta che chissà quando arriverà.
Adesso chiediamo a gran voce un incontro – anche congiunto con la società Marsala calcio – con l’Amministrazione Comunale, e segnatamente con l’Assessore allo Sport, perché pretendiamo da esso risposte concrete; ci siamo stufati delle promesse e delle chiacchiere dei Palazzi.
Noi viviamo i gradoni sette giorni su sette per un amore senza condizioni verso la maglia bianco azzurra.
Una squadra terza in classifica nel campionato nazionale dilettanti deve fare figura nei confronti degli avversari e allo stesso modo la nostra tifoseria che quanto a goliardia, mentalità e passione non è da meno a nessuno deve avere la possibilità di riempire il suo settore, un settore antico come, quasi, la sua squadra.
Lì abbiamo preso vento, pioggia, freddo ma non abbiamo mai mollato perché quando stiamo su quei quattro gradoni noi non guardiamo all’insù ma solo le maglie in campo, azzurre come il cielo.
Pertanto, com’è nel nostro modo di agire (come abbiamo già fatto con parte della società a cui è stato chiesto un incontro, poi accettato, sulle beghe societarie) chiediamo pubblicamente, e attraverso questo spazio, il medesimo incontro per chiarire la questione gradinata e definirla positivamente senza troppi giri di parole.
Tra poche ore sarà mercoledì e il silenzio di questi giorni sulla questione ci ha infastidito e non poco.
Da ora in avanti nessuno dovrà – nemmeno a provarci – giocare con la nostra passione per troppo tempo violentata senza scrupoli.
Il tempo delle chiacchiere è finito.

Firmato
Capo Boeo & Nucleo Ribelle

Condividi
Aggiungi ai preferiti : permalink.