Il Ministro Spadafora frena sulla ripresa del calcio. Rischio fallimento per diversi club

Il mondo del calcio si scaglia contro il Governo Conte e il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, il quanto quest’ultimo ha mostrato posizioni decisamente ostili nei confronti del mondo del pallone e della sospirata ripresa dell’attività. La Lega di A ritiene che sia stato disatteso il patto sottoscritto in occasione dell’ultimo incontro con i rappresentanti dell’esecutivo sulla data del 4 maggio per la ripresa degli allenamenti – seppur in maniera individuale o a piccoli gruppi – differita al 18. E su questo accordo, Spadafora ha replicato nella tarda serata di ieri alla presa di posizione critica della Lega riportata da un’agenzia Ansa, smentendo di aver concordato alcunché.

RISCHIO FALLIMENTO – Quello che inquieta maggiormente i club del massimo campionato e la Federcalcio rappresentata da Gravina è l’assoluta mancanza di certezze su quello che avverrà nelle prossime settimane, dalla possibilità che dal 18 maggio le squadre possano prevedere già sessioni di allenamento di gruppo alla data sulla ripresa del campionato, che per le società non può slittare oltre il prossimo 14 giugno se si vuole rispettare il limite imposto dalla Uefa dei primi giorni di agosto per concludere tutto. I presidenti di Serie A sono terrorizzati dalla prospettiva di non riprendere che, unita alla concreta possibilità di iniziare la nuova stagione a porte chiuse, metterebbe a serio rischio la continuità aziendale di 10 società su 20.

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