La commissione Bilancio all’ARS approva la manovra che adesso verrà discussa a Sala d’Ercole martedì 16 febbraio

Dopo un no stop durato un giorno e una notte, la commissione Bilancio all’ars approva la manovra che adesso verrà discussa a Sala d’Ercole martedì 16 febbraio.

La finanziaria prevede tutta una serie di tagli ancora ai danni dei comuni , sono poco più di 130 milioni di euro che verranno tolti ai vari comuni siciliani.

Immediata la replica di Marco Falcone, capogruppo forzista, il quale sostiene che la finanziaria non ha alcuna norma per la crescita.

 Si dice, invece, soddisfatto lo stesso Falcone per l’approvazione della norma che il movimento azzurro ha fortemente voluto  a sostegno delle scuole primarie, cattoliche e non solo.

Passa anche l’emendamento voluto dal deputato pd Nello Di Pasquale, che prevede una suddivisione delle royalties per i giacimenti petroliferi ai comuni limitrofi a quello in cui viene estratto il greggio.

L’utilizzo di questo ricavato dovrà poi essere impiegato dai comuni per interventi di riqualificazione dei centri storici,per la tutela dei siti Unesco, per la riduzione della pressione fiscale.

Assenti al momento della votazione il movimento 5 stelle dopo l’acceso diverbio che hanno avuto con il deputato pd Panepinto tanto da scaturirne quasi una rissa se i colleghi non fossero prontamente intervenuti.

La nota 5 stelle dice :”Ci sono troppi interessi per i pochi soldi a disposizione e questo evidentemente sta facendo saltare i nervi a qualcuno, vergognosa e immotivata l’aggressione subita dal deputato Giorgio Ciaccio” .

Continuano i pentastellati : “Chiederemo ad Ardizzone la sospensione del deputato, come previsto dal regolamento. Il decoro del Palazzo va misurato con la civiltà dei comportamenti e degli atteggiamenti, non certo con i centimetri delle cravatte che si è costretti ad indossare da queste parti”.

Il deputato pd Panepinto replica:  “Pur se rammaricato per l’aspra discussione verificatasi, mi preme sottolineare che il  continuo e sistematico attacco al lavoro del Partito democratico subito per sette giorni e sette notti – sottolinea Panepinto – è una pratica difficile da tollerare e che lascia l’amaro in bocca”.

di Rossana Titone

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