Le sfide del ciclismo giovanile: un settore che pedala in salita, snobbato dalle Istituzioni

Le scuole ciclismo sono, o dovrebbero essere, l’equivalente delle scuole calcio. Dovrebbero, perché se nel calcio ogni settore giovanile si è trasformato in scuola calcio, nel ciclismo queste realtà sono in realtà minoritarie. Approfondiamo il tema con chi è sul campo. Scopriamo quindi cosa è oggi una squadra di ciclismo giovanile e qual è lo stato dell’arte in cui opera quotidianamente.

Alle nostre domande hanno risposto Ninni e Francesco Stella di Star CyclingLab.

Francesco è il presidente della Star Cycling Lab, società fondata nel 2021 a Marsala, in provincia di Trapani, che da subito ha inaugurato la sezione giovanile.
Ninni è un tecnico federale di secondo livello e preparatore atletico.

Quello che emerge, oltre alla debordante passione per il ciclismo e la sua divulgazione, è il coinvolgimento dei ragazzi tramite la mountain bike e il fatto che il ciclismo non sia necessariamente lo sport di famiglia dei giovani atleti, come spesso accadeva in passato.

Quanti tesserati giovanili avete?
[Francesco] La maggior parte sono Master ma abbiamo otto Giovanissimi, vi sono poi due Esordienti, due Allievi e uno Junior, in totale ventidue tesserati.

Quali discipline portate avanti e perché?
[Ninni] Crediamo nella multidisciplina sportiva, quindi strada, mountain-bike, ciclocross, pista, in particolare nel settore Giovanissimi l’obiettivo è formare la mentalità e l’applicazione alle diverse discipline ciclistiche. Nel periodo invernale si opera anche con esercizi a secco. Le motivazioni sono fondamentalmente legate alla multidisciplina, per fare acquisire dimestichezza e tecnica su diversi tipi di bicicletta e per individuare quale disciplina può essere più adatta a quell’atleta.

Avete già la certificazione di scuola ciclismo della FCI o pensate di richiederla?
[Francesco] Non abbiamo la certificazione, pensavamo di richiederla ma purtroppo ci mancano alcuni requisiti logistici che stiamo cercando di risolvere, come per esempio i servizi igienici presso il campo scuola.

Qual è il tasso e la causa di abbandono nel vostro settore giovanile?
[Ninni] Il settore più in crisi è nella categoria Esordienti. Si deve lavorare con le famiglie, non tutti hanno cultura dello sport-sacrificio-impegno, un lavoro che deve essere fatto poco alla volta iniziando dalla categoria Giovanissimi, quindi arrivare alle categorie agonistiche con la consapevolezza dell’impegno preso. Grosse sono le difficoltà per il ragazzino che inizia a 13 anni, serve molto supporto da parte della famiglia.

Quali sono le difficoltà organizzative maggiori?
[Ninni] Le difficoltà organizzative sono legate essenzialmente al tempo. I tecnici per esempio dedicano buona parte del tempo libero ad allenare i ragazzi, a organizzare eventi, a portare i ragazzi in giro per partecipare alle gare, a tutte le incombenze amministrative e tecniche (manutenzione del campo scuola) a cui è soggetta una società sportiva. Le società attive che sono sempre alla ricerca di talenti giovanili dovrebbero essere maggiormente incentivate economicamente dalla Federazione. Questo permetterebbe agli allenatori di concentrarsi maggiormente sugli allenamenti dei ragazzi potendo delegare alcune attività manutentive a persone pagate dalla società.

Come potrebbero aiutarvi i vari enti, Comune, Regione, Federazione?
[Francesco] I Comuni potrebbero riservare spazi dove svolgere le attività fuoristrada e la chiusura di strade secondarie per poter fare svolgere attività di allenamento con la Bici da corsa distante dal traffico. La Federazione dovrebbe adottare politiche per la crescita delle categorie agonistiche, piu manifestazioni, piu gare, piu accessibilità.

Organizzate gare? Se sì, qual è la difficoltà maggiore nell’organizzazione?
[Francesco] Organizziamo, ma c’è il problema dei costi troppo elevati. Per una gara della categoria giovanissimi, dove non esistono i rimborsi per le società e per i partecipanti con un’organizzazione minima senza precludere la sicurezza, la cifra non è mai inferiore a 800 €. Un piccolo esempio: una sola ambulanza costa 100/150 € con obbligo di rimborso per i paramedici, non è incluso il medico. Anche qui credo sia un problema culturale-sociale.
Il Comune e gli Enti dovrebbero dare più collaborazione nell’organizzazione delle manifestazioni specialmente per la specialità strada dove è molto difficile e complicato (specialmente in Sicilia) trovare gli spazi giusti per organizzare gare. Inoltre a livello amministrativo l’organizzazione di una gara , anche se per soli giovanissimi, è molto costosa per le casse di una società sportiva. Questi motivi limitano e spengono gli entusiasmi di noi organizzatori. La nostra società quest’anno ha organizzato due gare per tutte le categorie e una per i soli Master.

A un grande entusiasmo, associato a competenza da parte dei tecnici e dirigenti delle società, non fa da contraltare un appoggio adeguato da parte degli enti pubblici, lasciando alle società giovanili la sensazione di lottare contro i mulini a vento. Le società vorrebbero espandere, e professionalizzare, il proprio raggio di azione, ma non ci sono le adeguate circostanze economiche e sociali.

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