L’ONOREVOLE BENEDETTO COTTONE CI HA LASCIATO, ALTRI SEI MESI E AVREBBE COMPIUTO 101 ANNI

L’Onorevole Benedetto Cottone, politico e studioso marsalese, ci ha lasciato la sera del 13 giugno. L’ho conosciuto solo due anni fa, ci vedevamo alla società Canottieri della quale era socio fondatore assieme, tra gli altri, ad Aldo Ruggieri, unico sopravvissuto.Quiera solito fare il bagno ogni mattina, incredibile: questo è accaduto fino all’età di novantanove anni. Da qualche tempo aveva perso completamente l’udito e conversare con lui era impossibile, però udirlo era sempre un piacere, come lo è stato quando ha improvvisato un discorso presso la Società Canottieri, nell’agosto del 2016, in occasione de settantesimo anniversario dalla sua fondazione.

Le volte in cuisedeva con noi ai canottieri con lo sguardo rigorosamente rivolto verso il mare, era una gioia per tutti ascoltarlo, mentre, tra una sigaretta e l’altra (era un accanito fumatore e a cento anni fumava ancora) con una limpidezza impareggiabile affrontava ogni argomento, dalla filosofia alla politica, dalla storia alla letteratura. Lo ricordo quando mi disse che teneva sempre sul comodino i Promessi Sposi e La Divina Commedia. Un giorno mi confessò di amare particolarmente Ugo Foscolo e io ho cercato di imitarne lo stile scrivendo questa ode che gli ho dedicato e fatto avere tramite il nipote Vincenzo Tumbarello, in occasione della festa organizzata a Roma quando ha compiuto 100 anni. Anche in quell’occasione parlò, come sempre a briglia sciolta per oltre venti minuti, dicendo tanto!

Veniamoalla mia Ode, se tale possiamo chiamarla: credo che sia stata la sola volta che mi sono cimentato in un testo non ironico né umoristico, non potevo, davanti a tanta grandezza. Il pezzo allora è apparso su FB.

4 DICEMBRE 2017 – ODE A COTTONE

Poscia che intiera avrai esta commedia lecta sarà clara in tua mente la mia vena nonvezza a citar di dramma o inedia ma portata a sorrider; e da pensieri aliena profundi e disperati. So far sol’ironia ma innanzi a te, prostrato in deferenza, m’accingo a comporre grave poesia.

Le palme tendo a te e invoco clemenza se ’l nome tuo declino senz’assenso.

Tu che se alla Canottieri sei presente, vedi noi far spazio e sparger l’incenso che a nicotina mesci da incosciente.

 

Intenta a telefonar Olga t’osserva e tenta centellinare a te le sigarette. E’ activa e al bene tuo, al par di tutti noi, attenta.

Ma tu prosegui simil a ‘na locomotiva!

Sorridi e metti a tacer la tua badante.

Benigno non fu con te lo senso dell’udito;

ma udirti favellar è ogniora affascinante e tu, per scriba par mio, rimani un mito.

Volesti un di’ lassarci; e ire in capitale, madiscepol tua non t’hanno obliato e manco lexio tue che n’avean eguale. 

Li tuoi giorni fiorenti in Roma deputato passasti: Consiglier di Giovanni Malagodi.

Sei pur amico della Regina d’Inghilterra.

Li comizi tuimietean consensi et summe lodi, disquisithion ch’ogni competitor sotterra.

Nobili e potenti, sovente, a te fecer appello edicesi di vogliose signore ch’ebber incanto per eloquio e fascino tuo; e i Tumbarello d’esser devoti tuoi nipoti si fan vanto. 

Lo quattro di dicembre fai cent’anni e in tua magione festeggi quest’evento ma tra convegni, itinerari, dorati scranni, Pugne , victorie e ambascie, duecento si posson dire gli anni ch’hai vissuto.

E che vivi ancora lassando l’orma tua in esto secolattual e in quel sparuto ove però, non resterà niuna traccia mia.

Ma esto divario non fa la mente mea stizzire, in te è il meglio e a te, umil, m’appiglio. È per la gloria del peggior, dura a morire l’invidia. Losummo no! Ei da lustro al ciglio.

Mi scuso per questo mio peccatuccio d’immodestia, nel riportare il mio pezzo, dimenticatene l’autore, ma non scordate la persona alla quale è stato dedicato, e che tanto ha fatto per la sua terra e per Marsala, che amava particolarmente e dove, giovanissimo,ha insegnato lettere e storia. Così me ne ha parlato un suo vecchio allievo, il Cavalier Diego Silvio Messina: “Con lui ho imparato ad amare la Divina Commedia e tante opere letterarie, ma ciò che più ricordo del Professor Cottone sono una serie di conferenze che ha tenuto sul Risorgimento Italiano; rammento la commozione che suscitò in me, e in tutti noi studenti, quando descrisse la battaglia di Curtatone e Montanara e il sacrificio di  tanti giovani universitari che, spesso accompagnati dai loro stessiinsegnanti, hanno combattuto in prima linea.”

Enrico Borgatti

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