MADONNA DELLA CAVA: LA GROTTA APRE ALLE VISITE QUOTIDIANE

Marsala offre a turisti e visitatori un rinnovato sito. È il Santuario Madonna della Cava, che sorge nella grotta dove nel 1518 fu ritrovata una statuetta di Maria con in braccio Gesù Bambino. Don Giacomo Putaggio, rettore della chiesa, ha fatto si che il luogo di culto venisse aperto stabilmente alle visite, secondo un programma settimanale ben definito. E così è stato, grazie anche alla disponibilità del giovane Fabrizio Zito che – volontariamente – si è offerto a tenere aperta la grotta, nonchè fornire informazioni su tradizioni e religiosità che accompagnano il sito da quasi 500 anni di storia. Queste le giornate e gli orari di visita: da lunedì a giovedì (9/12 e 16/19); venerdì e sabato (9/12). La messa si celebra martedì, giovedì e sabato alle ore 10; domenica alle 18,30.

Si racconta che la Madonna apparve in sogno a frate Leonardo Savina, dell’Ordine degli Eremiti Agostiniani. Gli chiese di cercare nella cava di tufo un Simulacro nascosto dai cristiani lilibetani (che lì si rifugiavano per sfuggire alla persecuzione iconoclasta di Leone III e Costantino VI), e su quel luogo erigere una chiesa. Dopo quattro anni di scavi – durante i quali il frate fu accusato di essere un  visionario –  la statuetta, una piccola scultura di 18 cm, venne alla luce nel 1518. Era il 19 gennaio, la data ora dedicata alla “Patrona di Marsala” (eletta protettrice della città nel 1788, con atto notarile). Una vasta documentazione testimonia i molti miracoli che si verificarono dopo il ritrovamento dell’immagine. Addirittura, si narra che riacquistò la parola lo stesso sordomuto che materialmente la ritrovò. Singolare il fatto che la statuetta fosse andata perduta e nuovamente ritrovata nel 1943, tra le macerie della chiesa rasa al suolo nel corso della seconda guerra mondiale.

All’ingresso della grotta si trova un Monastero fra i più antichi al mondo e, sotto il pavimento, ci sono dei vani che furono adibiti a cimitero. Nei mesi scorsi, nuovi scavi nella grotta – accanto all’altare che ospita il tabernacolo – hanno portato al ritrovamento di un altro varco, svelando altre due stanze.

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