Marsala calcio. Una vita breve ma intensa

L’eutanasia (letteralmente buona morte, dal greco εὐθανασία, composta da εὔ-, bene, e θάνατος, morte) è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica, nel caso del Marsala calcio per bilanci in rosso e soprattutto cattiva gestione societaria.

Eppure il cuore del moribondo continuava a battere, in quanto era stata versata, dopo lo scampato pericolo della radiazione con piena assoluzione dallo scandalo delle partite truccate, la tassa d’iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza e i giocatori che avevano giustamente presentato  vertenza, in quanto creditori di diversi mesi di stipendi, erano disponibili, dopo essere stati contattati da un esponente della società azzurra, a venire incontro al club per permetterne la sopravvivenza. Qualche passaggio però che ci manca è stato fatale affinchè tutto non andasse per il verso giusto e non certo per il venir meno dei calciatori. Ciò ha, invece, segnato la morte del club. E’ stato staccato il tubicino che lo teneva in vita, in sostanza è deceduto per “eutanasia”. Naturalmente stiamo utilizzando un po’ di ironia perchè di fallimenti calcistici ne abbiamo piene le tasche. Il dato oggettivo è che il Marsala calcio verrà radiato e il rammarico più grande è che nessuno è riuscito, in tanti mesi di inattività, a far quadrare i conti. E non chiamateci per dirci “ma la colpa è di quello o di quell’altro, io ci ho rimesso soldi… ecc… ecc…” alla gente non importa di chi è la colpa e se qualcuno ci ha rimesso questo sicuramente dispiace, ma è evidente che non c’è stata una adeguata programmazione e in questi casi si va incontro al dissesto finanziario. Altra cosa. Non c’è bisogno neanche di cercare di quatificare questi debiti, perchè molti addetti ai lavori sostengono che non erano tantissimi, ma se nessuno li ha pagati o se qualcuno ci ha provato invano, vuol dire che non era nelle condizioni di far attraccare la nave in un porto sicuro.

La vita di questo Marsala, ex Riviera Marmi, è stata sicuramente breve ma anche intensa. Breve come quella del Marsala 2000 ma  ricca di più sussulti sia belli e che brutti.

Era l’estate del 2017, quella del mio quarantesimo compleanno. Un’estate in cui il Marsala 1912 lottava per la sopravvivenza anche in promozione e un nuovo Marsala stava nascendo. Il Marsala targato Milazzo – Chianetta. Il 1912, diretto da Luigi Vinci, non continuò in quanto l’imprenditore, che aveva ereditato una società al capolinea, fu convinto ad accettare la presidenza del nuovo Marsala, da convidivere con l’avv. Milazzo, ma i due durarono poche settimane e di presidente ne rimase solo uno. Intanto nasceva la corazzata azzurra di mister Chianetta, alla quale si avvicinò, un altro imprenditore marsalase, Mimmo Li Causi, che diede il suo contributo alla causa azzurra che stravinse, in volata, il campionato nonostante l’insidia del forte Licata. Era una società composta da tante anime che non trovarono mai una giusta amalgama e che non citiamo perchè si tratta di un elenco molto lungo e quindi preferiamo parlare solo degli interpreti principali.

                       

2018/19 SERIE D. Un campionato negli ultimi 18 anni indigesto, con mediocri risultati raggiunti e spesso culminato con la retrocessione. Fu, invece, una stagione esaltante con il terzo posto raggiunto e la disputa dei play off, ma, ancora una volta, a tenere banco fu una insanabile frattura societaria a novembre, con le dimissioni di mister Chianetta e l’avvento dell’imprenditore palermitano Domenico Cottone, fino a quel momento soltanto un finanziatore esterno in qualità di sponsor.

2019/20 SERIE D. La stagione della beffa ma anche dell’improvvisazione societaria, ancora una volta con tante tensioni interne per le difficoltà palesate nel pagamento degli stipendi e con un campionato segnato dal covid che ne determinò la retrocessione anticipata degli  azzurri che comunque erano in una fase di declino. Dopo il tonfo in campionato arrivò l’ulteriore mazzata determinata dall’arresto del presidente Cottone, per fatti personali, estranei al Marsala calcio, con il pacchetto di maggioranza sequestrato dal tribunale di Palermo.

2020/21 ECCELLENZA. Società allo sbando, prossima alla chiusura dei battenti, quando in un caldo pomeriggio di luglio, un giovane italo tunisino, Jiehd Gharbi, giurò amore al Marsala, promettendo di salvarlo e portarlo in altre categorie. Il resto è storia recente, con tante incomprensioni, litigi ma poco calcio giocato… Adesso sta iniziando una nuova avventura calcistica attraverso la “Dolce Onorio Marsala” dell’imprenditore Vincenzo Onorio, e noi siamo ancora qui, pronti  a raccontarvela.

Nicola Donato

 

 

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