Marsala, quando l’abbandono regna sovrano…

Torna alla ribalta il problema rifiuti grazie alle tante segnalazioni che ci giungono in redazione. Per una volta però vogliamo cambiare prospettiva. Proviamo per un attimo a fare una riflessione senza accusare come spesso capita chi ci governa. Basta, infatti, girare un po’ per le periferie della nostra città per Renderci conto dell’elevato indice di inciviltà delle persone che, purtroppo, lasciano rifiuti sparsi un pò dovunque.

Problema ridimensionato nel centro urbano grazie a maggiori controlli ma persistente nelle periferie per ovvi motivi. La foto relativa a questo articolo si riferisce alla via Favignana, una traversa di via Trapani. L’immagine è chiara quanto il significato che ne emerge: pura inciviltà (da sottolineare anche la “complicità” dei cani randagi). Probabilmente con l’intervento dell’Aimeri, su segnalazione degli abitanti della zona, l’immondizia verrà rimossa, però, con la triste consapevolezza che nel giro di pochi mesi tutto ritornerà di nuovo così.

Le misure da adottare per ridimensionare questo problema possono essere diverse. Sicuramente, però, tutto parte dall’educazione dei cittadini. Non tutti, purtroppo, dimostrano di esserlo. Questo è un problema che investe non solo il nostro territorio ma l’intera nazione. Da Milano a Marsala i casi di rifiuti abbandonati per le strade sono innumerevoli. Alcuni comuni stanno adottando misure piuttosto aspre ma non sono sufficienti. Occorre educare i nostri figli ad un maggiore senso civico. Gli uomini del domani potranno rendere la nostra terra migliore. I loro maestri però (i genitori), spesso, non costituiscono il miglior esempio.

Allora aggrappiamoci alla scuola. La vera educazione civica nasce proprio da lì. Bisogna investire nella scuola e dare ai professori i giusti strumenti didattici per formare culturalmente al meglio i giovani.

Nel frattempo ci vuole tolleranza zero da parte delle istituzioni, con aspre multe agli incivili, controlli incessanti e magari l’installazione di telecamere nelle zone a rischio. Da parte nostra continueremo a parlarne e denunciare con i mezzi che disponiamo.

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