PROSTITUZIONE: ECCO LE BABY SQUILLO!

Sono donne ancora immature cresciute in fretta, che vivono male la loro adolescenza. Il loro rapporto sessuale è privo di emozioni.
Classificano il loro corpo come una merce di scambio. Il loro corpo vale così poco che lo barattano per ricevere una ricarica telefo-nica, soldi, un vestito nuovo. La tecnica era sempre la medesima, adescava le ragazze non ancora maggiorenni che si presentavano nella sua agenzia per spot televisi chiedeva loro di svestirsi e mostrarsi in pose di un certo tipo. Era la premessa affinché le giovani aspiranti al mondo dello spettacolo potessero ottenere un lavoro.
Ora quest’uomo di cinquant’anni è finito in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Roma. I reati a suo carico sono quelli di adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione minorile. Questo naturalmente è solo uno dei tanti casi che rimbalzano sulle cronache nazionali. Da citare anche il caso delle squillo minorenni ai Parioli, in cui sono stati chiesti 16 anni di carcere per l’organizzatore Mirko Ieni.

Considerato un «soggetto dalla capacità criminale pericolosa» il quale «non esitava a dare alle minorenni droga.
“Vivono il corpo in modo desensibilizzato, come una merce di scambio per ottenere soldi, vestiti, ricariche telefoniche. Tendono a chiudersi per ore in camera, non guardano i genitori negli occhi, manifestano reazioni aggressive”. Così Margherita Spagnuolo Lobb, psico-terapeuta, analizza questo grave feno-meno delle adolescenti che scelgono la strada della prostituzione. Anche i genitori hanno le loro colpe: perché se una ragazzina arriva a non sentire più emozioni sul proprio corpo, se a pensare che le sue passioni non potranno mai realizzarsi, la responsabilità è anche dei genitori che spesso credono di supplire alla loro assenza con oggetti materiali.

 

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