RIFIUTI: DAL 2006 RADDOPPIATI I COSTI

A Marsala e in consiglio comunale si continua a parlare di rifiuti. In sala delle Lapidi nel corso di una delle ultime sedute, Michele Gandolfo, presidente della commissione d’inchiesta sull’Ato ha dato lettura in aula della lunga relazione finale, frutto del lavoro effettuato negli ultimi mesi dalla stessa commissione (composta da 11 consiglieri rappresentanti delle varie forze politiche). L’obiettivo era quello di far luce sui motivi che hanno portato negli ultimi anni a raddoppiare le spese per la raccolta dei rifiuti. Quando nel 2006 il servizio era gestito in house i costi si aggiravano intorno agli 8 milioni. Oggi si parla di oltre 15 milioni di euro per l’espletamento di un servizio, che molti, a cominciare dallo stesso Gandolfo, definiscono disservizio. Molti gli aspetti da chiarire e che vengono messi nero su bianco nelle pagine della relazione finale dei lavori, a cominciare dalla poca chiarezza sulle procedure d’aggiudicazione dell’appalto e all’assegnazione del servizio ad Aimeri (dubbi sono stati sollevati sulla mancata presenza nel contratto della possibilità di rescissione in caso di scioglimento dell’Ente Ato). Attenzione merita anche la questione relativa alla vendita dei mezzi comunali all’azienda Aimeri ad un prezzo nettamente inferiore rispetto al costo di acquisto, o il fatto che i rifiuti prodotti dal comune di Marsala sono passati dalle 43 mila tonnellate del 2012 alle 36 mila del 2014 senza che questo abbia avuto come conseguenza una netta diminuzione dei costi sostenuti.
Alla luce di queste e di altre argomentazioni la commissione ha sollecitato la trasmissione di tutti gli atti alla Procura della Repubblica e alla Commissione Nazionale Anticorruzione.
Il passo successivo è ora la convocazione di un consiglio comunale straordinario. Il presidente della Commissione d’inchiesta sull’Ato, Gandolfo ha confermato la volontà del consiglio di affrontare di petto la questione. “Verranno invitati i vertici regionali a cominciare dal governatore Crocetta, gli assessori regionali e i deputati della Provincia di Trapani, per capire qual è l’orientamento nel settore dei rifiuti da parte della politica regionale. Anche perché – continua Gandolfo – dobbiamo capire come mai a Trapani, una delle poche provincie dove si effettua la differenziata, non esistono impianti di compostaggio o discariche pubbliche, per cui siamo costretti a conferire i rifiuti a Siculiana. È chiaro che questi sono aspetti che devono essere approfonditi dalla politica a livello regionale”.
Il futuro della raccolta rifiuti secondo Gandolfo? La gestione del servizio in house. Il consigliere e presidente della commissione ritiene che questa sia una delle strade percorribili per determinare una netta riduzione dei costi. Il servizio di raccolta porta a porta, così come svolto, non ha portato nessun vantaggio economico ai cittadini. “Il motivo è semplice: per esempio la raccolta di metallo e vetro è contestuale e quindi dobbiamo pagare la ditta per dividere i due materiali. È più un costo che un beneficio”. Così come lo smaltimento dell’organico. L’unico impianto di compostaggio in provincia è privato. Non c’è concorrenza.
La complessa questione relativa al servizio rifiuti verrà dunque nuovamente affrontata quando verrà convocato il consiglio comunale straordinario “per stabilire – conclude Gandolfo- se la raccolta dei rifiuti deve continuare ad essere un business dei privati o se dobbiamo lavorare col pubblico e quindi risparmiare.”

CATERINA PASSALACQUA

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