Scacchi: ai confini del tempo e dello spazio

Marcello Ritondo – Un sentito ringraziamento agli Amici di Erice per il torneo rapid “Botvinnik” che si è svolto nella sede del Circolo Scacchistico di Erice domenica 9 giugno. Giornata estiva meravigliosa con un mare piatto e lucente che invitava ai lidi. Bisogna essere chiari su una cosa: il gioco degli Scacchi per sua natura si eleva al di sopra di mere e meschine considerazioni su chi ha vinto o ha perso, su chi ha guadagnato punti Elo o chi li ha persi. Certamente questo aspetto è necessario per stilare una “cronaca sportiva” dell’evento ma non è sicuramente l’unico né il più importante.

Ci preme sottolineare in primis il fatto come il gioco degli scacchi impegni in primo luogo l’apparato mentale di ogni giocatore. In poche parole si mettono in moto pensieri, immagini, idee, ricordi, concetti, visualizzazioni, che in maniera sublime e meravigliosa si articolano e si compenetrano tra di loro seguendo necessariamente principi e leggi che hanno una impronta universale e cosmopolita. Di fronte a questo meraviglioso lavoro mentale e impegno costante a migliorarsi per raggiungere l’obiettivo (che non è necessariamente la vittoria!) bisogna solo rendersi silenziosi ed umili cosi come ci sentiremmo profondamente umili e rispettosi nei confronti di un grande poeta o di un grande scienziato.

L’altra cosa importante  è  il gioco come punto di ritrovo per persone (di qualsiasi ceto, professione ed età) che sia un pretesto per accrescere e fortificare tutte quelle buone qualità che il gioco infonde: volontà, tenacia, pazienza, attività, collaborazione, lealtà, passione, dedizione, voglia di vincere, creatività, sviluppo mentale, rispetto per l’avversario e soprattutto la voglia di migliorarsi sempre più per raggiungere obiettivi sempre più distanti. In una società oggi un po’ allo sbando per quanto riguarda valori e sani principi sicuramente il gioco degli scacchi offre una valida oasi di riflessione e incontro.

In virtù di quanto premesso giocoforza cadono tutte le barriere temporali e spaziali. Non ha importanza se un “giovane scacchista” ha battuto un Candidato Maestro o un attempato avversario, quello che conta che tutte e due abbiano giocato una buona partita dando il meglio di loro stessi, nel rispetto reciproco, ringraziandosi e congratulandosi a vicenda. Il giovane per avere avuto l’opportunità di imparare qualcosa di nuovo e il meno giovane per avere avuto la possibilità di “donare” qualcosa di importante.

Va da se che è davvero auspicabile la completa e disinibita collaborazione tra i vari Circoli della provincia per organizzare sempre più Tornei di qualità, per fare emergere un domani una rosa di giovani bravi e promettenti scacchisti ,come Giuseppe Salvato, che possano svolgere un ruolo importante a livello Nazionale ed Internazionale e per dare soprattutto ai giovani un luogo sano di incontro. I campanilismi ed il gretto provincialismo non ci interessa perché non è nella natura “universale” e profonda di questo affascinante gioco.

Un plauso comunque doveroso all undicenne sopracitato giovane scacchista che  ha vinto il torneo di domenica e forse anche tutto il circuito 5 Torri ed è giusto rimarcarlo. Congratulazioni a questa giovane promessa marsalese. Per tutti gli altri c’è da lavorare di gomito……anzi di cervello!

Appuntamento per domenica 30 giugno per l ultimo torneo del circuito 5 torri.

Marcello Ritondo

Amante degli scacchi e cittadino del mondo

https://www.facebook.com/ericescacchi

 

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